Prove di crocifissione a Corviale
Quale posto migliore di Corviale per rappresentare la Passione di Nostro Signore? Un luogo che è passione quotidiana, montagna da scalare persino per i suoi abitanti e barriera inavvicinabile per quanti la osservano solo da lontano.
E così la collina di fronte alla chiesa di San Paolo della Croce diventa il nuovo Golgota, davanti al palazzo e a un sole che presto scenderà al di sotto del nono piano, linea d’orizzonte lunga un intero chilometro. Ma fino ad allora quella luce così diretta nell’obiettivo esalta il contrasto della scena e la racconta così: con gli occhi socchiusi e la mano sulla fronte, in cerca di un’ombra che sappia attenuare la forza di una luce che tutto mette a nudo, che tutto annulla.
C’è da alzare una croce e su di essa un povero cristo, davanti a finestre mute dalle quali escono panni stesi e qualche sigaretta, su di un prato che regala i primi fiori della primavera e una coccinella che camminando sul legno, cattura lo sguardo e il sorriso di quanti stanno intorno.
E mentre le mani spingono in alto il legno, lo sguardo è sull’uomo che sale nel cielo, e poi per terra, per cercare il punto esatto dove piantare quella croce e lasciare quell’uomo al suo destino.
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